VIDEOINTERVISTE
Interventi dei professionisti sulle tematiche trattate
Il sesso. Le paure dei genitori e la sessualità degli adolescenti, oggi
Dott.ssa Amalia Prunotto, psicologa e psicoterapeuta
Psicologa, psicoterapeuta, da più di 20 anni con progetti ed interventi, si occupa di clinica sulle dipendenze affettive, relazionali, sessuali. Ha curato il libro ‘Amori 4.0, viaggio a 360 gradi nel mondo delle relazioni‘, Alpes, 2018 .
Dal 1999 è consulente per l’associazione Lidap, per la quale ha curato progetti e interventi di formazione all’auto/mutuo aiuto e di prevenzione sui disturbi d’ansia presso Istituti di Istruzione Secondaria, sui temi del panico e delle fobie, a Parma, La Spezia, Padova .
Per Lidap ha scritto “il gruppo di auto aiuto Lidap”, in Panico, di Francesco Rovetto, ed. McGrath Hill, 2000, e ‘Mi volevano bella, felice, e perfetta in “Oltre la trappola del panico”, Franco Angeli, 2021, a cura di Alma Chiavarini.
Vive e lavora, dividendosi fra le città, a Parma, Padova, Rimini.
La curiosità rispetto alla sessualità è sempre molto vivace. Ultimamente siamo bombardati da informazioni, illustrazioni, da tantissime cose che a volte, a dire il vero, hanno anche poco a che fare con la sessualità vera e propria e anche con la sensualità, che, appunto, non è solamente genitalità.
Sessualità degli adolescenti
C’è un po’ un allarme rispetto alla sessualità degli adolescenti, perché questa viene sempre vista con difficoltà da parte del mondo adulto. Noi sessuologi, specialisti e ricercatori di questo ambito, diciamo che in realtà l’emergenza non è tanto quella legata a quest’età evolutiva, ma proprio al declino del desiderio in generale, ed è questo il grande tema che noi dobbiamo affrontare come professionisti. Perché siamo nell’annualità del tutto e subito, siamo nei tempi moderni del digitale, siamo in tempi che non sono passibili di conoscenza ed esperienza precedente: perché, oggi, è tutto nuovo.
L’approccio degli adulti
L’emergenza sessualità è appunto dichiarata rispetto al declino del desiderio. Ci troviamo davanti ad una particolarità ad un’eccezione: oltre che alla curiosità e anche allo spavento che noi abbiamo per l’adolescente che si avvicina al mondo della sessualità, abbiamo anche lo sconcerto di noi adulti, che dovremmo essere guida per gli adolescenti, di un mondo che si apre e di cui non abbiamo esperienza, perché l’avvento del digitale ha portato delle novità, di cui noi non siamo spesso a conoscenza. Per esempio, quella “del tutto e subito”, della possibilità di avere delle immagini, delle situazioni che prima non erano così vicine a noi. Ha portato anche un certo tipo di sdoganamento di un certo tipo di realtà, della sessualità, pensiamo alla sessualità tipica di cui se ne parla molto di più, tipo il BDSM, lo scambio di coppie, il poliamore, e quindi ci troviamo in qualche modo anche noi frastornati da questo mondo così particolare, e rischiamo di non avere una bussola ferma per orientare coloro che a questo mondo si avvicinano.
Il declino del desiderio
Insieme c’è il declino del desiderio. Esso è particolare perché il desiderio muove l’azione, nutre ed è nutrito anche dall’attesa. Nel mondo del tutto e subito in cui siamo immersi, questa attesa viene a mancare, per cui, di conseguenza, il nostro desiderio viene subito alimentato, soddisfatto e noi dobbiamo sempre ricorrere, quasi in modo bulimico, alla ricerca di qualcosa in più. E quindi di conseguenza, subentrano anche la noia e il disinteresse, perché tutto è stato già sperimentato in qualche modo. Le ultime ricerche portano a dei dati, che non sono per niente positivi, che raccontano di relazioni bianche, di situazioni difficili in ambito relazionale per quanto riguarda i giovani fra i 30 e i 40 anni. Ancora non ci sono esperienze per le fasce più piccole d’età, però sicuramente si avverte, laddove c’è una sorta di precocità rispetto a un certo tipo di comportamento, sicuramente poi un vuoto successivo, nel senso che grandi tappe dell’adolescenza che erano comuni anche solamente un decennio fa, non ci sono più. Per cui, questo viene a rappresentare un grande interrogativo rispetto anche a che cosa gli adolescenti vivono, stanno vivendo e soprattutto vivranno e anche dove noi siamo compresi in questo possibile futuro. Perché da un’altra parte c’è una grande attenzione all’educazione sessuale, intesa, come dicevamo prima, non tanto alla genitalità, ma all’attenzione, al corpo e alle sue emozioni che ci accompagnano a partire dai nostri primi vagiti, dai nostri primi momenti di vita, fino alla nostra anzianità e agli ultimi giorni. Il corpo è sempre protagonista e quindi anche l’educazione alla sessualità parte da questi aspetti, cioè il non dimenticare il corpo, la corporeità e soprattutto le emozioni che queste ci vengono a portare. E insieme a questa attenzione così nuova, ad esempio per la sessualità degli anziani, per la sessualità delle popolazioni carcerarie, per la sessualità di persone che ad esempio per la disabilità non possono avere accesso ad un certo tipo di situazioni, c’è insieme questo crollo di questa possibilità del desiderio che al contrario sembra che non ci sia e che debba essere sempre di più alimentato da delle situazioni esterne e sempre più al limite.
Le esigenze dei giovani. Perdita del contatto con la sensorialità
Quindi, che cosa ci possiamo dire? Possiamo dire che intanto il mondo dell’adolescente è cambiato non poco, perché sono cambiati, ad esempio, i cosiddetti traguardi che anche solamente dieci-quindici anni fa venivano visti come tali: come il motorino, il viaggio all’estero, la scelta universitaria. Sempre di più queste scelte vengono procrastinate perché non c’è più l’interesse, non viene più colto come un’esigenza, invece una volta i quattordici anni erano proprio l’età per eccellenza della scelta, per esempio, del motociclo. Fino a poco tempo fa il proprio corpo veniva vissuto liberamente conquistando dei traguardi personali ed esclusivi, anche da piccolini: potendo giocare liberamente al parco, andare a sbucciarsi le ginocchia in bicicletta, oppure fare il primo tuffo in piscina. Ora tutte queste situazioni per motivi diversi, sono tutte strutturate, non c’è più la possibilità di sperimentarle in luoghi che non siano protetti e che non siano in qualche modo pilotati. E quindi, di conseguenza, perdiamo anche il contatto con lo spazio, con il nostro sentire. Questo mette in difficoltà poi anche la sessualità, perché essa è un percepire il corpo e un sentire il corpo con cui noi abbiamo sempre meno confidenza. E questo poi si ravvisa nell’ambito della sessualità, perché confrontandoci poi con le esperienze della pornografia, che con il digitale ha raggiunto dei livelli di esposizione veramente molto grandi, ci si confronta con un modello che è irraggiungibile e che non fa parte della nostra realtà. Un modello dove, ad esempio, l’esperienza sessuale è esclusivamente genitale, dove si assiste al movimento di persone molto dotate che esprimono la loro sessualità solamente in termini di performance e non invece in termini di relazione e di reciproco scambio.
E quindi anche qua danno un’idea della sessualità molto diversa da quello che poi si dovrebbe sperimentare, al di là di un’esperienza affettiva che comunque può essere cassa di risonanza per renderla ancora più piacevole, comunque depriva l’esperienza di tutta quella sensorialità che invece dovremmo andare a costruire proprio attraverso l’esperienza.
Il declino della trasgressione
Nel periodo dell’adolescenza ha una grande importanza la trasgrassione, ma ai nostri ragazzi impediamo la creazione di quegli spazi che dovrebbe portarli ad avere un forte impulso di protesta, una situazione che poi porta a differenziare l’identità. Ma oggi la trasgressione non viene più, in qualche modo, fomentata o favorita. Ad esempio, mentre una volta si aspettava che i genitori andassero al cinema per trovarsi con il proprio partner in casa, al contrario adesso viene facilitata questo tipo di esperienza, addirittura i partner adesso vengono ospitati in casa, nel weekend e vengono a far parte della famiglia. E anche questo porta via molta ricchezza all’erotismo, perché diventa abitudinario, perché toglie quella parte di scoperta e di affrancamento dai genitori che invece dovrebbe esserci anche per riconoscersi come persone differenti, anche con una storia differente dai nostri genitori.
Le relazioni attraverso i social
La relazione viene vista oggi come qualcosa che viene scambiata di più attraverso il canale del digitale, sui social, attraverso uno schermo, piuttosto che nella realtà. È sempre più difficile trovarsi a scambiarsi una realtà di presenza piuttosto che una realtà confrontata attraverso il computer. E l’adolescente viene proiettato in uno spazio dove lui deve inventarsi un tempo che fino all’altro giorno, al contrario, era stato strutturato dai genitori, e quindi si trova anche questo vuoto e questa difficoltà ad entrare in relazione e organizzare momenti di relazione che possano farlo incontrare se non, ad esempio, attraverso la piattaforma digitale.
Il dialogo con gli adulti
Quali sono le bussole di orientamento per avvicinarci al mondo dei giovani e della loro sessualità, che poi è anche un po’ la nostra? Non per niente noi abbiamo coniato anche il termine adultoscenti, perché a questa realtà della sessualità così particolare dobbiamo avvicinarci anche noi, perché sono delle realtà che anche per noi sono una scoperta. L’avvento del digitale e anche le nuove scoperte delle neuroscienze, le nuove scoperte dello stesso ambito medico, che hanno favorito anche un certo tipo di cura rispetto delle patologie che accompagnano la sessualità (come ad esempio il dolore pelvico
O un certo tipo di difficoltà allegate al processo del rapporto sessuale), hanno portato comunque anche nuove informazioni, e quindi anche l’acquisizione di nuove modalità di sperimentare la sessualità. Quindi cosa possiamo dirci rispetto a un possibile decalogo di indicazioni per far vivere la sessualità ai nostri giovani in maniera chiara e soprattutto piacevole? Ci deve essere un assoluto rispetto del proprio corpo ed è la sua cura che deve partire da noi, e anche stabilire dei confini che poi devono anche essere riconosciuti da noi nel momento in cui li accudiamo e poi da loro stessi nel momento in cui, di questo coro, devono prendersi cura. Il richiamo è sempre quello di attendere che ci facciano delle domande, piuttosto che andare a investigare noi, perché comunque è sempre un mondo anche molto privato, molto intimo che deve essere rispettato e il rispetto deve anche partire dal fatto che noi per primi riconosciamo questi confini. E’ importante dare delle informazioni molto chiare, molto esplicite, senza però avvicinarci più di tanto alla riservatezza che deve essere sempre preservata, è un certo tipo di confine che non deve essere superato, un certo tipo di esperienza che noi abbiamo sperimentato come adulti, come coppia sessuata, che non dovrebbe essere rivelata del tutto ai nostri figli e viceversa. Ci deve essere sempre spazio della segretezza e del “si sa che si fa, ma non si dice”, perché anche questo fa parte del pudore e dell’esperienza stessa della sessualità e del suo godimento come spazio segreto, intimo ed estremamente personale.
Consigli dei genitori
Ciò che è molto importante da ricordare ai ragazzi, ma anche a noi adulti, è quello di fare un sesso con partecipazione, cioè nel senso di sentire veramente questo desiderio, che non ci venga in nessun modo estorto, in completa sicurezza e in una situazione in cui ci sentiamo pronti.
Se possiamo indicare tre cose, possiamo dire che la sessualità deve essere una scelta, un piacere e deve essere fatta in estrema sicurezza. Tutto questo passa anche attraverso un’informazione corretta della contraccezione senza arrivare a quelle situazioni dove si pensa che poi si possa intervenire dopo, come ad esempio è un po’ il mito, a cui adesso assistiamo, della pillola del giorno dopo. Quindi anche su questo aspetto dobbiamo fare molta attenzione che i nostri adolescenti ne siano informati e che ne facciano un buon uso. La sessualità ci accompagna per tutto il corso della nostra vita, è stata dichiarata anche come diritto fondamentale della persona, per questo dobbiamo averne molta attenzione, molta cura e molto rispetto e questo passa attraverso l’informazione e la custodia di tutto quello che può rappresentare questo mondo.
Bibliografia:
Marchionne N. (2023), Il sesso semplice, Fabbri Editore
Maggi A, (2019), Educhiamoli alle regole, Feltrinelli
Tematiche
Dott.ssa Samatha Vitali
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Dott.ssa Amalia Prunotto
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Dr. Antonino Minervino